mercoledì 2 settembre 2009

10. DD: luci e ombre

La DD è il sistema politico pro-individuale per eccellenza e, in quanto tale, favorisce, più di ogni altro, lo sviluppo psicofisico dei cittadini, la loro libertà, la loro maturità, il loro desiderio di autonomia, la loro felicità.
D’altra parte, la DD è un sistema molto dispendioso, che si può realizzare solo se è disponibile un’adeguata ricchezza economica, e instabile, che richiede continue cure e attenzioni.

9. I fattori della democrazia

Nel post precedente abbiamo visto che ci sono sufficienti ragioni per credere nella DD. Ne consegue che questo modello politico è fattibile e desiderabile al tempo stesso. Ma perché esso venga proficuamente attuato occorre avere conoscenza di tutti quei fattori che possono favorirlo o ostacolarlo.
Tra i primi annovero un elevato livello economico generale e individuale, una scuola di qualità, il libero accesso all’informazione, la giustizia sociale, le religioni non dogmatiche, il relativismo, il laicismo, condizioni tecniche adeguate (moneta elettronica, referendum continuo, cyberspazio), assenza di una logica di potere, una classe media il più estesa possibile e un’adeguata sensibilizzazione delle masse.
Tra i secondi menziono l’ingiustizia sociale, l’esistenza di insaziabili uomini ricchi e potenti, la bassa fiducia nel cittadino comune, le religioni dogmatiche e assolutiste, le ideologie collettiviste, e l’atteggiamento rinunciatario di chi ritiene l’impresa della sua realizzazione pregiudizialmente impossibile.

8. Perché non credere nella DD?

Si può non credere nella DD o perché non si ha fiducia nel cittadino comune, o perché la si ritiene tecnicamente inattuabile, o perché è costosa e richiede impegno costante da parte di tutti.
Si può anche non credervi perché, se attuata in modo parziale, potrebbe rivelarsi un sistema politico instabile.
Potrebbero non credere nella DD le élite, perché temono di perdere i propri privilegi, ma anche le masse, le quali, diffidenti come sono di tutto ciò che è nuovo, potrebbero vedere in essa qualcosa che va contro una cultura millenaria di società duali.

7. Perché credere nella DD?

Ora che conosciamo i princìpi ispiratori della DD possiamo chiederci se vale la pena di crederci o meno.
In pratica, possono credere nella DD solo quanti si sentano insoddisfatti della DR e siano disposti ad accordare fiducia nel cittadino comune e a servirsi massicciamente della tecnologia. Ma perché dovrebbero fare ciò?
Ravviso due principali ragioni per credere nella DD:
1. Il fatto che non c’è nessun motivo valido per non avere fiducia nelle capacità di autogoverno del cittadino comune.
2. La tecnologia telematica.

6. Il Comune DD e la Comunità Locale (CL)

6. Il Comune DD e la Comunità Locale (CL)
L’unità politica di base della DD è il Comune (o Municipio o Distretto), ossia una comunità di 5-15 mila abitanti, che ruota intorno alla Comunità Locale (CL).
La CL rappresenta il luogo dove il capitale sociale potrà esprimersi nel modo migliore e dove i cittadini potranno coltivare quelle virtù civiche che sono alla base della democrazia, prime fra le quali le capacità di stendere l’ordine del giorno e di partecipare proficuamente alla pubblica discussione e al processo deliberativo.

5. Altri modelli DD

In letteratura non mi risulta vi siano molte opere sistematiche sulla DD.
Nel blog di approfondimento riporto una breve sintesi di due di queste opere: quella di Schiavone e quella di Sagi.

4. Il mio modello DD

Nella sua forma più matura, il modello politico DD si dovrebbe comporre di uno Stato-mondo regolato da una Costituzione e articolato in tre sub-unità statali amministrative: Stato nazionale, Regione e Comune (indicativamente, si potrebbe sorteggiare un Comune ogni cento e farne un centro regionale, una Regione ogni cento e farne un centro statale e uno Stato nazionale su tutti e istituirvi il governo mondiale).
Le principali istituzioni e i principali princìpi normativi del mio modello DD sono riportati nel blog di approfondimento (vedi sotto).

3. La mia Costituzione DD

Una volta sgombrato il campo dalle critiche più radicali e assicuratici che la DD è un tipo di governo possibile, passiamo a descriverlo nei suoi tratti più generali, iniziando da un’ipotetica istituzione DD. Ebbene, come si potrebbe giungere ad una Costituzione DD e come potrebbe essere questa Costituzione?
Chi fosse interessato a questi argomenti vada nel relativo blog di approfondimento.

2. Il popolo sa autogovernarsi?

È inutile negarlo: il popolo non ha mai goduto e continua a non godere una buona stima presso gli studiosi, dai quali il cittadino comune è ritenuto incapace di assumersi responsabilità di autogoverno. La conseguenza di questa sfiducia nel popolo è scontata: non c’è miglior governo della DR.
La debolezza di questa critica risiede nel fatto che non ci sono prove certe che il popolo sia incapace di autogovernarsi.
Pertanto, oggi, come ieri, ci sono sul campo due alternative possibili: o si crede nel cittadino comune e si scommette che, se opportunamente educato, egli possa farcela, oppure si stabilisce che esso è radicalmente inetto (o non degno) e, in questo caso, si deve reputare inutile una sua eventuale educazione alla democrazia. Nel primo caso, possiamo credere che abbiamo i mezzi sufficienti per procedere sulla strada che conduce alla DD, nel secondo caso, la massima aspirazione possibile per noi rimane la DR. Bisogna scegliere fra queste due vie. È solo una questione di fiducia, e insieme una scommessa.

1. La DD si addice solo alle piccole comunità?

Prima di passare ad illustrare i tratti salienti di un possibile modello DD, mi pare opportuno rispondere a due critiche ricorrenti che vengono mosse a questo sistema politico allo scopo di ingenerare l’impressione che si tratti di un’idea impossibile da realizzare e comunque perniciosa, sulla quale, dunque, è inutile parlare.
La prima critica sostiene che l’autogoverno del popolo non sia praticabile nei grandi Stati per incontestabili limiti di ordine fisico. Che tutti decidano su tutto in società sempre più complesse come sono le società industriali moderne è materialmente impossibile.
Ebbene, questa opinione andrebbe rivista alla luce dell’attuale tecnologia telematica.